Ictus ischemico acuto con ipotiroidismo subclinico: risultati funzionali favorevoli


Sono stati studiati gli effetti protettivi dell'ipotiroidismo subclinico rispetto alla gravità dell'ictus ischemico e il suo esito funzionale.

Sono stati reclutati 73 pazienti consecutivi ricoverati per la prima volta per ictus cerebrale ischemico che hanno incontrato i criteri di inclusione di questo studio.

Sono stati misurati i livelli sierici dell'ormone stimolante la tiroide ( TSH ) in tutti i pazienti.
La gravità dell'ictus è stata registrata per ogni paziente al momento del ricovero utilizzando la scala NIH Stroke.

I pazienti sono stati seguiti, e i loro esiti funzionali sono stati valutati a 1 e 3 mesi dopo l'ictus usando la scala di Rankin modificata ( mRS ) e l'indice di Barthel.
Tutti i valori sono stati confrontati tra pazienti con e senza ipotiroidismo subclinico ( TSH nell'intervallo di 2.5-10 mUI/L, con risultati normali ai test tiroidei ).

Tra i pazienti, 49 ( 67.1% ) avevano TSH sierico normale, e 24 ( 32.8% ) presentavano ipotiroidismo subclinico.
I pazienti con elevati livelli sierici di TSH tendevano ad avere ictus in forma più lieve al momento del ricovero, con un risultato significativamente migliore, descritto come un punteggio mRS di 0 o 1, a 1 mese ( p=0.029 ) e a 3 mesi ( p=0.048 ) di follow-up.

Anche la mortalità è risultata essere più bassa nel gruppo di pazienti con ipotiroidismo subclinico ( p=0.008, a 3 mesi di follow-up ).

In conclusione, questo studio ha mostrato una significativa associazione protettiva dell’ipotiroidismo subclinico con risultati migliori e una più bassa mortalità dopo ictus cerebrale ischemico.
Le possibili spiegazioni per questa associazione sono il precondizionamento ischemico, il ridotto tono adrenergico e lo stato ipometabolico. ( Xagena_2011 )

A khoundi FH et al, Neurology 2011; 77: 349-354



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